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ancora inverno 2025
Quinta do Conte, distretto di Sesimbra a sud di Lisbona, la biblioteca è incastonata come un gioiello tra tre grandi supermercati, molti i lettori di passaggio che intanto vengono a prendersi anche un po’ di caldo e a curiosare, fuori c’è il sole, la pioggia verrà domani. Montiamo un piccolo  teatro, 2 fari sul soffitto scoperchiato, casse con mixer e poi a cucire e incollare le quinte nere del Teatro Municipale João Mota, che ce le ha prestate, per coprire le pareti e fare il buio, come bambini a far casa con le coperte. Fare uno spazio dove vederci da vicino, o non vederci ma stare lì come un’effimera comunità di osservatori attenti.

Osservare come l’occhio si abitua e come si vede bene nell’oscurità. E come si può danzare e incontrarsi con gli occhi chiusi e lo spazio è così diverso e cosi presente. Si vede cosi bene che andiamo tutti, occhi bendati mano nella mano, lentamente fuori. E un panorama tattile sonoro si spalanca in mezzo al traffico delle auto e al giardino in questo sabato pomeriggio d’inverno, in una periferia che diventa, oggi, il centro del Gioco. 
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su progetto PLAY
PLAY una creazione in corso

Sara Marasso direzione artistica, coreografia, danza in co-creazione con Stefano Risso composizione sonora e musica dal vivo e Giulia Cannas/Iro Xyda danza Assistenza alla creazione Ana Pedro, Scenografia Rui Mecha e con Diogo MM Nunes per il design della scatola nera portatile.
Una produzione il Cantiere con il supporto in residenza di Prod. Real/Pelágio Lisbona, Teatri di Vita Bologna, Polo Cultural Gaivotas Câmara Municipal de Lisboa, Largo Residências – Jardim da Bombarda Lisbona. Si ringrazia Artemrede, BRABA Plataforma e Tânia Guerreiro, Outdoor Art Portugal, Lara Matos e Suigeneris Teatro,Giovanna Gosio, Giulia Marasso e Sergio Marques. 

Foto @stefano Risso(indoor) @Ana Pedro(outdoor)  
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